Karma Communication - Bullett Journal pronto all'uso

Un bullet journal pronto all’uso

No, quest’anno sapevo che l’agenda non mi sarebbe bastata, dovevo fare di più e così un giorno ho avuto  un’illuminazione: attrezzare un bullet journal. No, io non lo sapevo che volevo attrezzare un bullet journal, io sapevo solo che ogni tanto annotavo cose, un po’ di qua e un po’ di la, e allora ho pensato che fosse il caso di cominciare a metterle insieme, tutto qua. Poi un giorno è capitato di leggere da qualche parte di una tizia che stava facendo il suo bujo. Bu cosa? Bullet Journal.

Per un paio di giorni ho studiato questa cosa. Ho guardato decine e decine di blog, profili Instagram, bacheche su Pinterest, tutorial, e mi sono definitivamente convinta di una cosa: non si può fare.

In pratica il bj (ho deciso di abbreviarla così, anche perché bujo mi sa di qualche personaggio di Stephen King, di quelli cattivi e mostruosi) ha una sua funzione, una sua metodica e serve per tenere sott’occhio la propria vita, ma in maniera molto, ma molto divertente. I bj che ho visto online sono delle cose pazzesche, bellissime, perché la gente, quella che sa disegnare, li decora come si faceva al liceo con i propri diari. Ecco il bj è un po’ come il nostro diario della scuola, quello coloratissimo, all’interno del quale, io, per ovviare al fatto che non sapevo e non so fare manco un cerchio con un bicchiere, appiccicavo disegni prima ricalcati e poi colorati, facendo la figura di quella bravissima a disegnare. Beh, quando ho visto tutte queste tipe che fanno disegni assurdi, con calligrafie bellissime, mi sono detta “non è cosa mia”. Poi ci ho pensato e ho replicato “vedi quelle normali non sono loro che sono troppo brave, lo puoi fare”. Alla fine sono andata da Tiger, ho comprato un quaderno, quattro penne colorate, dei pennarelli a spirito e sono tornata a casa per fare il mio bujo. Ci ho messo un paio di settimane per metterci dentro tutto quello che secondo me era necessario per iniziare, e adesso lo porto sempre con me, per appuntare, segnare, spuntare, ricordare.

Non lo so quando durerà. Vi dico però che, contrariamente ad ogni previsione, alcune pagine mi sono venute anche decenti, anche se non ve le farò vedere mai. Se riuscissi a tenerlo aggiornato per i prossimi 12 mesi, a dicembre del 2019 potrei farmi un sacco di risate, di quelle belle, di quelle di ricordi. Ah, non c’entra quasi per niente con il lavoro che faccio ogni giorno, anzi ho messo tutta una serie di pagine che prevedono di metterlo al bando il lavoro, in certi orari e in certe giornate.

Come si dice ad Oxford, come finisci si cunta.

Mari