Non abbiamo dubbi, per uscire vivi da questa sequenza di ponti ci vuole un kit di sopravvivenza. Perché i ponti accorciano le settimane, ma in realtà le rendono più lunghe, più fastidiose, meno adatte a chi fa un lavoro da freelance. Io li ho odiati. Ieri mattina, all’indomani del 25 aprile ero più pazza del solito e guardavo già al lunedì del primo maggio, rosso anche quello, con un fastidio enorme.
Nei giorni rossi tutti vanno in vacanza tranne tu, povero freelance. Non solo non vai in vacanza, non solo devi decidere se cedere alla grigliata oppure rimanere incollato al tuo pc, ma devi anche trovare il modo strategico per rispondere a tutti quelli che ti avranno chiesto qualcosa alle 18:30 del giorno preponte, pensando di trovarla prima alle 9:01 del giorno dopo ponte.
Siamo ai livelli dell’ “essere o non essere”.
Grigliata o aggiornamento delle pagine Facebook? Spiaggia o scrittura dei post per il blog? Pennica o scrittura di quel comunicato o di quel testo? Insomma, lo avete capito. E’ tutta una questione di punti di vista, ma soprattutto di tempi.
Io, che sono una donna fortunata, nella maggior parte dei casi non ho dovuto scegliere. Perché? Ero già di turno al CUB – Castello Ursino Bookshop, quindi tanto valeva accendersi il computer e mettersi a fare tutte quelle cose che valgono per il tasto “portarsi avanti mode on”.
Ho un desiderio. Voglio un lavoro da dipendente. Per un mese l’anno, quello in cui ci sono più ponti. Qualcuno può aiutarmi a realizzarlo?
Mari