Palestra in ufficio

Fra le cose di cui abbiamo bisogno ci sarebbe un assistente personale (meglio uomo, Siri non ce ne voglia… E pensare che in inglese si può scegliere fra la voce da uomo e la voce da donna del proprio assistente vocale sul iPhone!) che ci ricordi quand’è ora di alzarsi e fare un po’ di movimento. Già, perché a forza di stare in ufficio e andare dietro a tutte le cose che dobbiamo fare, stiamo trascurando di fare moto. Eppure, si sa, è importante… Anzi di più importantissimo!

Eppure non siamo pigre. Anzi. Forse è per il fatto che da quando c’è CUB – Castello Ursino Bookshop, quelle (a dire la verità rare) pause pranzo che dedicavamo allo sport, il concetto di pausa pranzo proprio non esiste più. Oppure, qualcuno di noi era in cerca di una buona scusa per non allenarsi più (o per non ricominciare ad andare in palestra).

No, non basta arrivare a piedi in ufficio (anche se è già un buon inizio). Già va meglio attrezzare una bicicletta per i trasferimenti dalla sede di Corso Italia al CUB – Castello Ursino Bookshop (visto che qualcuna di noi può ancora utilizzarla per andare al lavoro) oppure andarci a piedi, anche se con il caldo che ha fatto abbiamo rischiato lo svenimento… Ma al di là di questo è assolutamente necessario organizzarci. No, non parliamo della cyclette da scrivania che abbiamo pescato sul web e che vi abbiamo presentato qualche tempo fa. E neanche dello skateboard… Anche se sono tutti palliativi che potrebbero comunque migliorare lo stato dell’arte del nostro allenamento quotidiano che per ora si riduce al sollevamento della bottiglia di acqua – liscia o gasata – sulla scrivania (facciamo un sacco di ripetizioni, comunque perché beviamo davvero un sacco… In questo siamo molto diligenti) e al mescolamento dello zucchero nella tazzina (per chi lo mette) quando prendiamo il caffè. Ok, inseriamo anche le cialde nella nostra macchinetta per l’espresso e per farcelo andiamo in cucina. E – visto che beviamo tanto – di tanto in tanto ci alziamo comunque, ma non basta. Non basta. E non vanno bene neanche i piegamenti sul fianco, restando seduti sulla sedia, per raccogliere da terra la penna o la matita quando ci cade, o l’alzarsi per svuotare il serbatorio esterno del condizionatore. Non vale alzarsi per andare a prendere un foglio che è uscito dalla stampante. Il movimento del mouse non conta come i km corsi sul tapis roulant. L’uso della pinzettatrice non è equiparabile agli esercizi contro il tunnel carpale che incombe (a causa dell’uso smodato del mouse).

Eppure lo sappiamo bene che stare sedute a lungo nella stessa posizione non solo causa ristagno di liquidi e scarsa ossigenazione del sangue, ma anche l’indebolimento della muscolatura.
Il segreto, dicono i guru della palestra, per dare un calcio alla vita sedentaria è trasformare l’ufficio in palestra, sfruttando la scrivania e la sedia come se fossero attrezzature per il fitness. Si possono fare flessioni e alcuni movimenti (un po’ come la ginnastica da aeroplano) si possono fare senza che nessuno se ne accorga. Basta fare esercizio tre volte a settimana e tutto l’aspetto posturale risulterà più sano perché le articolazioni saranno più sostenute dalla muscolatura.
Certo, ci sono anche una serie di strani (e loschi) figuri secondo i quali, in ufficio, si potrebbero fare esercizi di qualsivoglia genere: «Basta procurarsi, manubri, bastoni, cyclette, tapis roulant…». Ma questo è un secondo step. Magari, in una prima fase sostituiamo alla maratona dei mouse, qualche esercizio serio che faccia bene a noi e alla nostra circolazione. Può darsi che se ci prendiamo gusto attrezziamo una stanza a vera e propria palestra, anche se le esigenze attuali potrebbero essere diverse: per esempio, una nursery 🙂

Carla