Le bufale e quelli che noi in Sicilia chiamiamo gli “ammucca lapuni” (ovvero quelli che credono a tutto quello che leggono o sentono). E’ un rapporto stretto stretto, anche se complicatissimo.
Quante volte vi capita di leggere una notizia che vi sorprende? Oppure vi imbattete in qualcosa che vi sembra di avere letto anni prima e che viene riproposta nuovamente come attuale?
Il problema delle bufale è che attirano migliaia di persone sul web, che si limitano a ricondividere la notizia, a volte anche un certo allarme, allargando la macchia.
Il fenomeno è incontrollabile ed è molto ma molto pericoloso, perchè non sempre quelli che nascono come degli scherzi, rimangono senza conseguenze.
Bisogna dunque sapere distinguere la verità dalla bugia, perché la bufala non è altro che una bugia. La cosa preoccupante è che recenti studi dicono che la maggioranza degli utenti della Rete, si parla di una percentuale compresa tra il 70% e il 90%, non riesce a distingue la vera natura di una notizia o di un profilo che la veicola.
Così quando leggete, leggete con attenzione. Esistono, per esempio, dei siti che sono nati al solo scopo di smascherare queste bugie, dichiarando battaglia alle bufale. Una piccola ricerca la potete fare in autonomia copiando e incollando su google qualche riga, il web vi darà le risposte che cercate riguardanti notizie sospette. Quelli che sono meccanismi di “auto-correzione” stanno venendo fuori sempre in numero maggiore, proprio nei luoghi dove le notizie hanno la maggiore diffusione. Lo stesso Facebook, sul finire dello scorso anno, ha annunciato di avere avviato una collaborazione con le maggiori testate giornalistiche per smascherare i “burloni”.
Non vi fidate sempre!
Mari