L’email rimane un must, non sostituitela con i social

Parliamoci chiaro, siamo all’anarchia. Essere iperattivi su diecimila social può renderci delle persone peggiori. Sicuramente delle persone più fastidiose se lo stesso messaggio lo affidiamo ad ognuna di queste applicazioni.

Perché dico questo? Perché si deve comprendere qual è il mezzo giusto a seconda del messaggio che vogliamo mandare.

“Odio” i gruppi su whatsapp che non servono ad altro che a fare perdere i messaggi, ma ancora di più odio che tramite questo mezzo mi si mandino comunicazioni importanti. Stessa cosa se le comunicazioni di cui sopra vengono affidate alla chat di Facebook.

Il punto è questo: se il messaggio è importante è fondamentale dargli la forma giusta e affidarlo al mezzo giusto. Per questo mi lancio nel dire che, in questi casi, l’email non può essere dimenticata. Quello che faccio io, e non credo di essere un’eccezione tra un milione di persone, è quello di aprire la mail tutti i giorni quando sono comodamente seduta davanti la mia postazione di lavoro. Leggo le email con attenzione e poi rispondo subito se posso rispondere subito, temporeggio invece nel caso in cui ci siano troppe cose da fare per dedicare alla comunicazione il giusto tempo.

Non si può fare la stessa cosa con gli altri mezzi, perché sono pensati per essere più veloci, per essere più “ricreativi”. Così se mi mandi una comunicazione di lavoro via whatsapp e me la mandi di sabato è quasi certo che lunedì mattina me lo sarò già dimenticato, se utilizzi la mail è certo invece che lunedì mattina la prima cosa che farò sarà quella di aprire gmail e mettermi a lavoro su quello che deve essere fatto.

Le email sono professionali e, al contrario di quello che succede sui social, quando le inviate ad un gruppi di persone, potete anche di decidere di mantenere una certa discrezione, evitando liste infinite di reply (è il motivo per cui whatsapp è deplorevole in questo contesto).

Mari