Oggi parliamo di felicità.
Cominciamo però dal contrario che non è per forza la tristezza, ma per oggi per quanto ci riguarda è la negatività.
Il punto è questo, siamo ormai tanto abituati a non dovere sembrare felici per paura di dare fastidio alle persone che abbiamo davanti e che pensiamo possano stare peggio di noi, che a domande semplici come “allora come va?”, la risposta è “certo/va bene/ma sai/potrebbe andare meglio/perché non è che va così bene/sto bene/ma potrei stare meglio”. Insomma, avete capito.
Le persone felici fanno tutto meglio, dalle relazioni con i propri cari alle cose che hanno a che fare con il lavoro, eppure spesso è difficile ammettere di essere felici ed è ancora più difficile fare esplodere anche quel pizzico di felicità che abbiamo dentro.
La felicità, che fa rima con serenità, è difficile da conquistare, questo lo sappiamo bene tutti, ma un buon inizio sarebbe mettere di lato tutti quei pensieri e quelle sensazioni negative che ci fanno rimanere ai blocchi di partenza.
Ieri mattina, lunedì, mi sono svegliata e non volevo tirarmi fuori dal letto. Tentativo inutile di perdere tempo visto che le opzioni di riposo erano davvero inesistenti. Mi sono finalmente alzata e poi ho cominciato a giocare con il mio cane. La felicità sta nelle piccole cose, è contagiosa e, anche se ho lasciato il cane a casa, sono riuscita a portarmela fino in ufficio.
Che ci sta a fare sul blog di Karma Communication questa considerazione qua? Semplice: essere felici nella vita fa sì che tutto diventi più semplice e sì, felice.
Proprio così la felicità è contagiosa e il contagio può riguardare sia il mondo che ci circonda fatto di persone che quei piccoli recinti nei quali molto spesso ci ritroviamo giorno dopo giorno e che dovremmo sempre evitare di colorarli di monotonia e negatività.
Mari