Oggi facciamo un po’ le Matte da Leggere (anche qui) e un po’ le donne K. Questo post, infatti, nasce da un libro (Facebook la Storia di David Kirkpatrick) nel quale si spiega del come e perché quello che ancora oggi è il più popolare social network al mondo sia destinato ad avere un calo fisiologico delle nuove adesioni. A dirlo non è solo l’autore del saggio, ma anche le statistiche e i dati che ogni giorno riempiono le news sui temi social network e social media.
Pochi giorni fa, infatti, i risultati dell’ultimo rapporto di GlobalWebIndex ha fatto scalpore: il social network che ha registrato la maggiore ascesa sia Tumblr, il sito di microblogging operativo dal 2007 e rilevato da Yahoo! l’anno scorso. Negli ultimi nove mesi, il numero di utenti attivi nel mondo di Tumblr ha mostrato un’impennata del 120% (per un totale di 130 milioni di iscritti). Un dato tallonato da quello relativo a Pinterest (+111%) ma ben distante da quello di Facebook il cui “audience” continua a crescere, ma solo di un miserrimo 2%… Forse proprio perché – come spiega David Kirkpatrick – Fb è ormai vicino al punto di saturazione. Fatta eccezione per la Cina, infatti, ormai 4 internauti su 5 hanno un profilo Facebook, con punte del 93% in America Latina.
Pare, però, che questo crollo di nuove sottoscrizioni non sia imputabile solo all’aver raggiunto il “punto di saturazione”, ma sia dettato anche dal desiderio – almeno per quanto riguarda gli utenti più dinamici e curiosi – di esplorare i confini di altri social network. Un fenomeno che serpeggia veloce, in particolare fra gli adolescenti (che, non a caso, sono la fascia d’età che è recentemente migrata verso Tumblr). Le ragioni non sono solo la voglia di scoperta, ma anche di anonimato: lo dimostra anche un recente studio del Pew Internet & American Life Project che ha rilevato che il 94% degli adolescenti americani ha ancora un account Facebook (ma lo usa sempre meno e con una sempre crescente attenzione alla privacy).
E non è finita qua. Perché fino a questo momento non abbiamo ancora fatto accenno ad altri giganti del mondo dei social network. Ma non abbiamo dimenticato né la crescita costante che sta mostrando Google Plus, che viaggia in tandem con il più potente motore di ricerca del mondo (e che sembrava nato proprio per arginare lo strapotere di Facebook). E quindi teniamo d’occhio anche altri dati statistici. L’indagine della GlobalWebIndex, condotta su un campione di oltre 40mila persone ci permette, infatti, di interpretare al meglio i dati numerici che emergono. Se Tumblr e Pinterest possono vantare gli utenti più giovani (il 70% degli utenti ha un’età compresa fra i 16 e i 34 anni), Facebook è il social con gli iscritti più adulti (circa 1/4 dei fruitori ha più di 45 anni ed è anche l’unico social network ad aver registrato un calo – pari solo allo 0,5% – di registrazioni da parte della fascia d’età fra i 16 e i 24 anni). In termini assoluti, alle spalle di Facebook per numero di utenti si piazzano YouTube e Google+, con una penetrazione vicina ai due terzi delle persone connesse al web. A brevissima distanza si piazza anche Twitter (55%). Instagram, LinkedIn e Pinterest, invece, si attestano intorno al 15% del mercato. Tumblr, Badoo e Myspace, si piazzano poco sotto il 10%
Sul fronte mobile, l’applicazione con la crescita più consistente è Snapchat con il suo +56%. Inventato dal giorno alla notte da due studenti universitari americani – Evam Spiegel e Bobby Murphy – in pole position (sempre in tema di privacy e anonimato) si trova Snapchat, l’applicazione che permette di inviare foto che si autodistruggono dopo pochi secondi e viaggia a ritmo di 350milioni di scatti al giorno (contro i 400 milioni di Facebook). Facebook resta al comando (ed è usato infatti da oltre il 43% degli internauti anche su smartphone e tablet) e vince anche tra le app per chattare grazie a Messanger (27%) e Whatsapp (25%) di proprietà di Facebook (una piccola nota proprio su quest’ultimo dato: con quel 27% Messanger è appena balzato in testa a Whatsapp). Queste app (alle quali occorre aggiungere WeChat che con la categoria Moments mima perfettamente un social network), nate come alternative gratis agli sms, nel tempo si sono trasformati in messanger dalle funzioni evolute (che permettono anche di creare reti tra amici) che complessivamente contano un carico da 11 miliardi di messaggini e 400 milioni di foto al giorno.
Poi c’è Path che per impostazione predefinita è privato e permette di condividere gli aggiornamenti con non più di 150 persone. La curiosità su Path è che a ben guardare le statistiche di questo social, ispirato alle teorie del professor Robin Dunbar dell’Università di Oxford, dimostra che le persone tendono ad avere 5 migliori amici, 15 buoni amici, 50 amici intimi e 150 amici in totale: una media che dovrebbe far riflettere sulla qualità delle “amicizie” che si vantano su Facebook.