Qualche giorno fa uscivo dall’ufficio con Newton e mi dicevo “che figata, sono le sette e ancora posso godere di quasi un paio d’ore di luce”.
Ora, noi siciliani siamo un po’ sfigati su questo campo. Perché basta risalire un pochino lo Stivale per avere ancora qualche minuto in più di luce, ma siamo uomini e donne di facili entusiasmi e ci facciamo bastare quello che abbiamo. Certo, se potessimo stare su una spiaggia godendo di un tramonto alle undici di sera non sarebbe male!
Ad ogni modo…
Il fatto è che qualche giorno fa ho guardato il calendario e mi è venuta la tristezza. Perché? Perché oggi cade il solstizio d’estate (ed è una buona notizia), ma quella di oggi è anche la giornata più lunga dell’anno e da domani tutto torna ad accorciarsi ( ed è una pessima notizia).
Certo, questi sono ragionamenti che a sedici anni non avrei mai fatto, e probabilmente neanche a trenta. Sono di quei ragionamenti che vanno di pari passo con altre considerazioni tipo “non mi metto gli scii ai piedi perché se poi cado e mi rompo un braccio come faccio ad andare a lavoro?”. Considerazioni della maturità diciamo.
I punto è che il giorno più bello dell’anno, quello in cui comincia ufficialmente l’estate, è anche il giorno della calata, se così vogliamo dire. Già immagino uscire dall’ufficio alle sette, quando sembrerà piena notte e non vorrò fare altro che andare a casa.
Ok, basta con il disfattismo e vediamo un po’ quello che succede oggi.
Il giorno del solstizio d’estate il Sole raggiunge il punto più alto rispetto all’orizzonte, da domani si sposterà più a sud accorciando inesorabilmente le nostre giornate. La corsa verso il buio durerà fino al 21 dicembre, quando finirà l’estate astronomica e si arriverà al solstizio d’inverno.
Mi consola sapere che è in Australia quello di oggi è il giorno più corto dell’anno. Lì è tutto alla rovescia.
Mari