In questa agenzia di comunicazione non solo c’è vita, ma evidentemente il pollice se non è proprio verde è quantomeno marrone (come dice un mio amico). La prova è la foto che vedete. E’ successo che l’anno scorso è arrivata questa piantina, quasi morta. Apparentemente irrecuperabile. L’ho piazzata sul tavolo della sala riunioni, dove prende un sacco di sole, e ho cominciato a guardarla per capire che tipo di rianimazione andava fatta.
Con poca acqua (una volta ogni dieci giorni e basta più) e tante minacce a chi ha tentato di spostarla dalla posizione in cui si trova da quando è arrivata, oppure a chi ha pensato di potere svuotare quotidianamente i bicchieri d’acqua semivuoti nel suo vaso, è successo il miracolo.
Prima le foglie di questa orchidea mezza morte si sono riempite un pochino, poi qualche mese fa ho intravisto un rametto che andava popolandosi di piccoli boccioli.
Sono diventata impaziente e ho cominciato ad aspettare.
Ogni mattina, entrando in ufficio, il primo passaggio l’ho dedicato alla piccola rediviva, fino a quando alla fine di marzo è spuntato lui, il fiore.
Come si dice da queste parti “mi sono portata la testa” per giorni, raccontando del miracolo a chiunque mi capitasse a tiro.
E’ innegabile che si è trattato di una ventata di ottimismo.
Mari