La giornata lavorativa di un freelance è complicata e il giorno dopo è sempre carico di aspettative, problematiche, cose rimandate, appuntamenti, cose che si devono fare assolutamente. Il punto è che in qualche modo bisogna staccare. Di fatto, invece, quello che succede è che quando ci si ritrova a letto dopo una giornata lavorativa, si continua a pensare a quello che si è fatto e a quello che si dovrà fare. Sembra incredibile, per chi non si trova in questa condizione, ma è così.
Gli imprevisti sono dietro l’angolo è ovvio, se no che vita da freelance sarebbe. Eppure esistono degli accorgimenti che permettono di arrivare al fatidico giorno dopo nel modo migliore possibile.
Cominciamo dalla to do list, fondamentale per questa agenzia di comunicazioje. Ne ho parlato diverse volte. Io ne faccio milioni, la mia versione 3.0 è una nota sul pc che si allunga disastrosamente di giorno in giorno e sulla quale alcune cose vengono ripetute anche cinque o sei volte, come se ad un certo punto non riuscissi poi più neanche a leggerle. In realtà è uno strumento fondamentale, per non dimenticare di fare una cosa. Per questo appunto tutto, sia qui che sulla mia agenda. La to do list a fine giornata si può rivedere. Con il copia e incolla si possono fare risalire impegni che erano in coda, dandogli la rilevanza che meritano. Ecco a fine giornata rivedo sempre la mia to do list, elimino quello che ho fatto e sistemo tutto quello che ho aggiunto nell’arco della giornata.
Ho imparato, con il tempo, che sebbene arrivare in agenzia la mattina presto sia una vera e propria benedizione per tutta una serie di motivi, sapere che si può ritardare se ne hai la necessità non è una tragedia. Insomma, è fondamentale non andare a letto con l’ansia che se la sveglia non suona alle sette e tu non sei fuori di casa mezz’ora dopo, non è la fine del mondo. Se ho bisogno di dormire mezz’ora o un’ora in più, lo faccio e basta. Posso recuperare il lavoro durante la giornata.
Altra cosa che ho iniziato a fare da qualche tempo consiste nel fatto di evitare di aprire i social per almeno un’ora al giorno una volta che ho staccato da lavoro. Metto il cellulare proprio in modalità aereo. Questo vuol dire che, per un’ora, non esiste Facebook, Instagram, Twitter, Whatsapp…certo divento irraggiungibile non solo ai pensieri di lavoro, ma anche a tutto il resto. Ho imparato però che tutto il resto sa sempre come raggiungermi. Questo scarica la mente e permette di riposarti davvero per un pò.
Ma la cosa fondamentale, per prepararsi ad un’altra giornata di lavoro è sapere che, ad un certo punto, da quella sedia dove sei stata seduta magari anche dieci ore consecutive devi alzarti. Mi sono data un orario oltre il quale (a meno di esigenze particolare) non vado. E’ fondamentale perché la mente deve prendersi una pausa, dobbiamo respirare l’aria esterna, dobbiamo camminare. E questo mi dà una carica in più per pensare al giorno dopo.
Mari