Vi abbiamo cominciato a raccontare delle esigenze e dei desideri che giorno dopo giorno emergono qui a Karma Communication. Fra questi, in particolare, ci siamo soffermate sull’esigenza di uno spazio personale e inviolabile che non sia solo una porzione di grandi tavoli che potrebbero ospitare almeno altre 4 persone, o un portapenne con alcuni oggetti colorati all’interno… Ma una scrivania vera e propria, personalissima, vietata a chiunque si trovi in ufficio, fatta eccezione per il suo legittimo proprietario.
In realtà, fino a questo momento abbiamo voluto lavorare vicine-vicine perché ci piace il concetto di open space e di condivisione dello spazio lavorativo… Ma con l’andare del tempo, ci siamo rese conto che (sì, ok, evviva l’open space… a patto che e solo se) si possiede poi un cantuccio privato dove nessuno tocca il tuo disordine, dove nessuno può mescolare le carte, gli appunti lasciati sul tavolo e/o fare le proprie telefonate, senza rendere pubblico – solo per fare un esempio, per carità – i nomignoli affettuosi di mariti, fidanzati, genitori, fratelli e sorelle… E chi più ne ha più ne metta.
Così, mentre le nuove scrivanie sono in arrivo e noi decidiamo se spostarci nell’ala nord dell’appartamento al 13° piano di Corso Italia 69, visto che in questo momento stanno ristrutturando i nostri balconi e il rumore del martello pneumatico che fa saltare le mattonelle è insopportabile… e visto che non ci piace molto essere semi-visibili (attraverso le tende che con tanta fatica abbiamo appeso) mentre siamo concentrate a digitare sulle nostre tastiere.
Ognuno di noi avrà la sua scrivania personale, dunque. E così io ho cominciato a viaggiare su internet in cerca di gadget per personalizzare la mia, e magari anche offrire qualche suggerimento alle mie colleghe.
Per esempio, visto il modo in cui da qualche tempo in qua ci siamo abituate a mangiare (soprattutto Mari) questa tastiera ergonomica e porta-pranzo potrebbe essere una soluzione per evitare di non sapere dove metter la tastiera, mentre si mangiucchia qualcosa… O di sbriciolare quello che si sta mangiando fra i tasti (il che potrebbe nel tempo anche generare qualche problema). Però, sono indecisa: potrebbe anche essere solo una schifezza, ma visto che la scrivania sarà personalissima e inviolabile, ognuno faccia le sue scelte!
Io resto del parere che quando uno mangia, deve mangiare e basta; e che il concetto anche di una stretta pausa-pranzo significa alzarsi da una scrivania, procacciarsi il cibo, nutrirsi, staccare la mente per qualche tempo dagli impegni e dalle scadenze per ripartire con più energie e la mente più fresca. Non tutti la pensano così, ma sulla mia scrivania questa tastiera non ci sarà… Su quella di Mari, non posso garantire. E forse a lei servirebbe più una portapranzo (una schiscetta, si direbbe a Milano) tipo quella che trovate nella foto qua sotto. 🙂
Proseguendo nella ricerca di oggetti curiosi per la scrivania, ho trovato un modo divertente per tenere in allenamento glutei e quadricipiti, anche quando si sta incollati alla scrivania per (molto) più di 8 ore.
Potrebbe far bene a tutte (donne K e non), ma c’è una segnalazione da fare: abbiate cura di togliere (e comunque certamente di non usare) questa mini-bici da sotto la scrivania quando state per accogliere un cliente in ufficio o siete in riunione con i clienti, dipendenti e collaboratori (forse non è il caso mettere in mostra il fatto che si approfitti di qualunque momento per tenersi in forma e sollevare di qualche centimetro in più i propri glutei).
Quindi ho cominciato a pensare a me stessa. E a come vorrei colorare la mia scrivania. Mari ha già il suo portapenne, io no… e quindi me ne sono scelta uno multifunzione. Un vero e proprio organizer da tavolo (ce ne sono moltissimi, alcune tastiere hanno persino una sorta di vano sotto i tasti, fatto a posta per contenere graffette, post-it, penne…). Posto il fatto che per me l’organizzar-sotto-tastiera non va bene, perché in più occasioni mi sono ritrovata a prendere appunti con la mano destra con carta e penna a portata di mano, mentre la mano sinistra continuava a digitare il contenuto di qualche post per questo blog… Alla fine ho scelto quello che vedete in foto, che mostra anche una parte della mia anima-rock che emerge solo in alcune occasioni particolari (e comunque, sempre sotto mentite spoglie). 😛
Questa rivisitazione di un supporto audio, ormai in disuso ma al quale sono affezionatissima (anche se mi ricorda ogni giorno quanto sono “antica”) mi sembra perfetto: scotch, puntine, penne, matite ed evidenziatori, tutto a portata di mano.
Ma credo anche di non poter rinunciare a un portapenne (sì, sì, avete capito benissimo porta-una-sola-penna, quello che potete ammirare nella foto più in basso e che mi ricorda un divertente ceppo per coltelli che tempo fa avrei voluto acquistare)… Volete mettere la soddisfazione – al termine di una conversazione telefonica con qualcuno che ci ha fatto impazzire – di conficcare con violenza la propria penna in questo portapenne? Siamo consapevoli, però, che sia meglio evitare di tenerlo in bella mostra al momento della firma dei contratti: i clienti potrebbero spaventarsi 🙂 (del resto, anche gli oggetti parlano… o sbaglio?)
Infine c’è qualche altra chicca che vorrei segnalarvi/consigliarvi… Una mi fa concettualmente schifo, l’altra mi piace un sacco… ma dovrei decidermi a cambiare look.
Partiamo dalla prima: un tappo diverso e la classica penna bic può diventare un set di posate. Ma le domande sono: “poi si butta solo il tappo?”, “si lava il tappo e si riusa la posata di emergenza?”, “si lava il tappo, ma invece di morsicare il cappuccio della penna si mordicchiano i rebbi della forchetta?”, “si trovano in cartoleria già pronte per l’uso?”… O forse bisogna entrare nell’ottica di avere nel breve tempo tutte le bic senza cappuccio? Insomma, l’idea della posata di emergenza è carina, ma penso che sia necessario approfondire l’argomento e che – in qualche modo – questo progetto sia implementabile.
In particolare, però, è sulla seconda proposta che vorrei soffermarmi un po’ di più. Chi di voi non ha mai desiderato di potersi fare una piccola pennichella in ufficio? Oppure, chi di voi a fine giornata lavorativa non ha mai detto “appoggio solo un attimo la testa, poi ricomincio”?
Ecco. Anche se non è un vero e proprio oggetto da scrivania, questo gadget che ho trovato è un complemento fondamentale che non solo vi consentirà di esaudire il vostro desiderio… Ma anche di salvare le vostre vertebre cervicali da torcicollo e dolori di varia natura. Certo un uomo può mimetizzare con maggiore facilità questa cravatta-cuscino che si gonfia all’occorrenza con un semplice click, si stende sulla scrivania e…
Buona pennica a tutti. P.s.: Non dite a Mari che sto pensando di ricominciare a indossare la cravatta 😛
Ah, due giorni fa la scrivania l’ho rimessa in ordine.
Carla